giovedì 24 aprile 2014

Tentazioni della Gola

Come già vi avevo preannunciato qualche settimana fa (precisamente con questo post), io e Monica stiamo aprendo una gelateria/pasticceria: si chiamerà "Tentazioni della Gola", e l'inaugurazione è prevista per il prossimo 10 maggio. Visto che questo non è un blog di pubblicità, e non voglio fare una "marchetta", trovate tutte le informazioni che potete desiderare sul blog ufficiale del locale o sulla sua pagina Facebook; non siete obbligati a fare nulla, ma ogni forma di supporto sarà ben gradita, perciò vi ringrazio in anticipo se riuscirete anche solo a venire a prendere un gelato da noi!

Scusate in ogni caso per questo post solo promozionale: vi prometto che per farmi perdonare, a breve arriverà un nuovo racconto!

sabato 19 aprile 2014

La trilogia di "Hunger Games", di Suzanne Collins

Qualche settimana fa, ho letto tutti e tre i libri di Hunger Games, uno di fila all'altro; invece di fare il solito articolo su un libro solo, stavolta ho quindi deciso di farne solo uno per tutti e tre.

Glisserò sulla trama, a differenza delle altre volte: analizzando una saga comunque non breve e piena di particolari, la sintesi verrebbe troppo lunga (ci ho provato, ed è effettivamente così). Qualche accenno sull'ambientazione però ci vuole: la trilogia è ambientata in un futuro post apocalittico dove gli Stati Uniti sono stati sostituiti dalla nazione di Panem, che è divisa nei suoi dodici settori ed ha come governante la centrale Capital City; quest'ultima organizza anche gli Hunger Games, reality show che ricordano la profonda sconfitta dei settori contro di essa e servono a catalizzare l'attenzione, distraendo la gente dalla povertà e dalla mancanza di libertà. Gli Hunger Games funzionano così: ogni settore fornisce due persone, i "tributi", per i giochi (la protagonista, Katniss Everdeen, è proprio un tributo del settore 12), i quali poi nell'arena in cui il tutto si svolge si uccideranno a vicenda, finché non ne rimarrà uno solo. L'ambientazione è insomma suggestiva e particolare, di fantascienza distopica, qualcosa perciò di molto in linea con i miei gusti, come potete ben capire.

Il particolare che più salta agli occhi dei romanzi, è però lo stile della Collins. Tutti e tre i libri sono infatti narrati in prima persona da Katniss, per giunta al tempo presente ("io faccio questo", per intenderci), il che all'inizio mi ha un po' spiazzato; una volta fattoci il callo, però, i libri scorrono molto velocemente, visto che sono comunque scritti con uno stile basilare, leggibile da chiunque. Questo stile è messo al servizio di una trama, ben congegnata e con poche contraddizioni logiche, il cui punto di forza è il suo essere apparentemente semplice ma in realtà molto dettagliata, oltre che realistica: ecco quindi che la protagonista negli Hunger Games non deve solo combattere con gli altri, ma è importante anche l'approvvigionamento di cibo e di acqua. Dall'altra parte, la saga ha anche qualche difetto: forse la Collins è un po' ingenua in certi frangenti, e forse nel terzo libro (che nonostante ciò è il mio preferito dei tre) a volte sembra pure un po' frettolosa, ansiosa di terminare; tutto ciò a mio avviso non compromette tuttavia il valore dell'opera, non troppo, almeno.

La trilogia di Hunger Games non è un capolavoro della letteratura, o qualcosa di memorabile, insomma; è però una buona e veloce lettura di fantascienza, ambientata in un mondo affascinante e che risulta non solo interessante ma anche lontano cento miglia dagli altri "casi letterari per ragazzi" che a volte gli vengono accostati (niente a che vedere con Twilight, insomma). Se volete una lettura sci-fi godibile, senza alti contenuti letterari, insomma essa fa proprio al caso vostro!

venerdì 4 aprile 2014

Rabbia e delusione

In questi ultimi giorni, mi sto veramente chiedendo se non sia il caso di chiudere Heavy Metal Heaven. Alla fine sono certo che non lo farò, mi sto però semplicemente chiedendo se non sarebbe la cosa migliore per me. Ultimamente, infatti, anche quel poco di riconoscimento non ci viene dato più; i gruppi condividono tutte le recensioni (magari anche con voti minori!) tranne le nostre nei loro canali social, e più in generale il menefreghismo sembra sempre più in aumento.

L'apice si è toccato, comunque sia, in un concerto importante di Roma, nel quale abbiamo fatto volantinaggio a favore del sito, cosa su cui contavamo ma che è stata una totale delusione. Abbiamo infatti distribuito più di un centinaio di volantini, ed io non mi aspettavo certo cento "like" in più, ma almeno qualcuno, invece nemmeno uno ne è arrivato. Addirittura nemmeno il blog ha ricevuto una sola visita in più del normale (anzi, il giorno dopo il concerto abbiamo avuto persino meno visite della nostra media giornaliera), e a questo punto sembra quasi che nessuno li abbia nemmeno guardati, che siano finiti tutti nella spazzatura, cosa che ha quasi del sovrannaturale (che alcuni lo buttino via è possibile ed anche probabile, ma che proprio tutti, nessuno escluso, lo faccia, è una coincidenza che ha meno probabilità di accadere di essere colpiti da un asteroide). Non erano nemmeno pochi i volantini, tra l'altro, almeno in maniera relativa: ad un altro concerto di qualche mese fa ne abbiamo distribuiti tantissimi di meno, eppure quattro o cinque fan allora li avevamo guadagnati

Tutto ciò mi disturba abbastanza, come potete ben immaginare. Cosa c'è di sbagliato in Heavy Metal Heaven? E perché sta succedendo tutto questo negli ultimi mesi, in cui praticamente nulla è cambiato? Sinceramente non riesco a spiegarmelo, l'unica cosa che so è che la faccenda mi fa particolarmente arrabbiare. Sto provando a tutti i costi ad essere calmo, ma non riesco proprio a non essere infastidito se le band, per cui lavoro (perché di vero e proprio lavoro si tratta, quei cinque giorni in cui scrivo e correggo la recensione nonché gli approfonditi ascolti delle settimane precedenti), senza la minima retribuzione per giunta, non mi danno nemmeno la soddisfazione di farmi quel minimo di pubblicità che mi merito, e se nessun fan collabora o addirittura dimostra disprezzo, per ragioni che come appena scritto non riesco proprio a comprendere. Continuerò con ogni probabilità, comunque, a tenere aperto il sito, come già detto, perché dopotutto in gran parte ci scrivo per me stesso; solo, non chiedetemi di non essere arrabbiato e deluso, perché mi pare di averne tutti i motivi. Scusate lo sfogo e la tarda ora, in ogni caso.