martedì 29 settembre 2015

Il blogging è dialogo

Nell'ultimo anno, Hand of Doom si è arricchito non solo di contenuti più maturi e interessanti, ma anche di lettori e di commentatori. E per me un vero piacere che questo blog, per quasi sei anni una landa desolata in cui la mia unica voce si perdeva nel nulla, riceva pochi ma preziosissimi commenti praticamente a ogni suo post (by the way, grazie mille a tutti voi, che avete cominciato a seguirmi!). Ciò è stato possibile grazie a una serie di motivi: uno sicuramente è che, come ho appena detto, ho lavorato molto sui contenuti e li ho resi migliori. Non penso però sia questo il motivo principale del piccolo successo degli ultimi mesi: seppur non ne abbia la certezza, credo  che la spinta decisiva per rendere Hand of Doom appetibile mi sia venuta dalla mia rinnovata voglia di socializzare, specie con blogger a me in qualche modo "affini", per visione del mondo, passioni o sensibilità. All'inizio non è stato molto facile, il mio carattere un po' chiuso e molto timido mi ha costretto a sforzarmi parecchio per riuscire a lasciarmi andare e a vincere la ritrosia, ma alla fine sono riuscito a stabilire un rapporto di stima con alcune altre persone, che in certi casi sono diventate poi miei lettori.

venerdì 25 settembre 2015

Sul passato, ancora

Se qualche volta ho letto, in altri blog, che il gestore impiega diverse ore a scrivere i propri testi, io non sono così: a parte qualche contenuto particolarmente complicato, di solito realizzo i post di Hand of Doom in poche decine di minuti, scrivendo di getto. Questo non vuol dire però che sia facile o che il lavoro sia poco: la stesura è infatti solo l'ultimo step di un processo creativo che alla base ha una riflessione, spesso di diverse ore (un argomento interessante, e che forse approfondirò in un post successivo, ma non qui). Questo è stato il procedimento con cui ho scritto anche "il fantasma del blog passato" di martedì scorso. Seppur mi ci siano voluta meno di mezz'ora, la scrittura è stato l'apice di una serie di pensieri su cui giravo già forse addirittura da qualche settimana. Quelle riflessioni erano però più complesse rispetto alla "storia" finita poi nel post: ripensando al passato, mi era evidente che non solo scrivevo post e racconti acerbi, ma anche io ero una persona completamente diversa.

martedì 22 settembre 2015

Il fantasma del blog passato

Tra qualche mese, a inizio 2016, Hand of Doom compirà sette anni. Quando l'ho aperto, nel 2009, si chiamava Blog di un Solitario (cosa che rimane ancora nella url, che non è mai cambiata nel corso del tempo) e ci postavo principalmente riflessioni ingenue e tristi (oltre che scritte male) e racconti molto acerbi. La cosa di per sé non mi causa vergogna: ho aperto questo blog senza sapere assolutamente nulla di come far avere un minimo di appetibilità a un blog, e ho cominciato a scrivere racconti senza conoscere la tecnica giusta. Credo sia una cosa normale per chiunque si approcci a un qualsiasi campo: solo con l'esperienza e tanti errori si riesce a maturare, e nessuno può essere mai perfetto quando inizia.

venerdì 18 settembre 2015

"E così vuoi lavorare nell'editoria" di Alessandra Selmi

Se dico che quest'estate ho letto solo bei libri, non sono molto lontano della realtà: per mia fortuna, a parte un libro auto-prodotto davvero orrendo che ho abbandonato subito, è stato un periodo molto piacevole dal punto di vista letterario. Se però devo indicare, tra tutti questi libri, quale mi è piaciuto di più, anche se con qualche dubbio la risposta è: "E così vuoi lavorare nell'editoria", di Alessandra Selmi. Uscito lo scorso anno, l'ho comprato poco dopo la pubblicazione, per poi metterlo però da parte, viste le varie distrazioni che ho avuto in quel periodo convulso. Non l'avessi mai fatto! Quando l'ho ripreso, circa un anno dopo, mi sono ritrovato tra le mani non solo un libro ben scritto e molto scorrevole (il che è ovvio per la sua stessa natura), ma anche divertentissimo.

martedì 15 settembre 2015

Cuore di spazzatura

Nella scrittura, ci sono due scuole di pensiero: c'è chi dice che bisognerebbe sempre mettere nelle proprie storie un po' della propria vita, e chi sostiene invece che le storie che partono dalla realtà siano noiose. Appartenendo decisamente alla prima, ho scritto spesso racconti ispirati a storie che mi sono realmente accadute o a fatti che mi hanno colpito: quello di oggi, il primo dalla pausa estiva, non fa certo eccezione. In buona parte, quelle che potrete leggere qui sotto sono fatti reali, esagerati quel tanto che basta per dare più pathos ma non abbastanza da diventare irrealistico (almeno spero); senza spoiler, sappiate che la "storia del pasticcere" mi è successa davvero, per quanto assurda. Ci ho messo anche alcune idee personali nel mezzo, anche se in maniera molto vaga: come in altri casi, voglio che ognuno si faccia la sua idea leggendo il racconto. Detto questo, non mi resta altro che da augurarvi buona lettura e di invitarvi, se vi va, a lasciare un commentino qui sotto con le vostre opinioni!

venerdì 11 settembre 2015

L'aura del fallimento

A casa mia, ogni mattina, io mi sveglio e comincio (mentalmente) a correre. So che dovrò correre più veloce dell'aura del fallimento per riuscire a passare un giorno sereno e produttivo.
A casa mia, ogni mattina, l'aura del fallimento si sveglia e si stiracchia, se la prende con calma. Sa che se lo può permettere, riuscirà a raggiungermi in ogni caso.
Perché a casa mia, ogni giorno, non importa cosa faccio: l'aura del fallimento mi becca sempre e comunque.

Non amo molto fare post tristi, anche perché so che ai lettori di norma non piacciono, il che in fondo è anche comprensibile. Tuttavia, Hand of Doom per me è anche una valvola di sfogo da frustrazione e ansie, cosa utile specie in un periodo come quello che sto vivendo. Tra le tante angosce, quella più grande negli ultimi mesi è quella legata ai miei sogni e al futuro.

martedì 8 settembre 2015

Come non fare marketing: un esempio

La mia esperienza con Heavy Metal Heaven è ormai abbastanza lunga: l'ho aperto nell'aprile del 2011, sono quindi ormai quattro anni e mezzo che ci lavoro, senza quasi pause. In tutto questo tempo ho conosciuto situazioni di ogni genere, che mi hanno portato a comprendere molte cose. Tra le tante, ho capito che nel mondo della musica, come del resto in tutti gli altri ambiti, ci sono moltissime persone maleducate e inette nel proprio lavoro, in un numero forse persino superiore a quelle generose e intelligenti (che pure non mancano, per fortuna).

Tra le tante cose che mi chiedo sul conto di questo tipo di persone, quella che torna più spesso (senza trovar risposta) è: come si fa a fare il musicista/agente/PR di casa discografica se di marketing non si capisce niente? Per inciso, io non sono certo un massimo esperto di marketing, specialmente online: tuttavia, una certa infarinatura i corsi che ho dovuto seguire prima di aprire la gelateria me l'hanno data. Posso quindi non sapere come si imposta una complessa strategia di mercato: gli errori più basilari e grossolani perciò riesco a riconoscerli abbastanza bene. Per esperienza, posso quindi dire che moltissimi di quelli che mi contattano fanno degli sbagli macroscopici e da principianti, e proprio non capisco come possano fare quel genere di lavoro.

venerdì 4 settembre 2015

"Angelize" di Aislinn

L'ho già accennato in alcuni post precedenti: la mia estate è stata all'insegna della scrittura. Per scrivere bene però non basta soltanto mettere una parola dietro l'altra: bisogna anche anche conoscere come si fa, il che proviene ovviamente dalla lettura. E' probabilmente proprio per questo che a tanta scrittura quest'estate sono corrisposti tantissimi libri letti: nelle prossime settimane perciò recupererò tutte le mini-recensioni non professionali che non ho scritto negli scorsi mesi, causa pausa estiva.

La mia prima scelta per questo ritorno è stata Angelize, dell'autrice e blogger che si cela sotto lo pseudonimo di Aislinn. Sono diversi mesi che seguo il suo blog  (ma anche lei mi fa l'onore di seguire Hand of Doom, c'è da dire), di cui apprezzo sia i post sul metal che quelli sulla scrittura, ed è stato un passo naturale perciò cedere alla curiosità e leggermi il suo primo romanzo, uscito nel 2013 sotto la famosa Fabbri Editori. Mi sono così ritrovato tra le mani un libro con alcune sorprese rispetto alle mie aspettative iniziali, ma che non mi ha deluso; andiamo però per gradi.

martedì 1 settembre 2015

Ritorno alla normalità

E così, è cominciato settembre. Per me questo significa da un lato un forte alleggerimento del mio lavoro in gelateria, il che è un assoluto sollievo: ancora un altro mese come agosto e sarei esploso, l'intensità lavorativa e lo stress conseguente sono stati veramente ma veramente pesanti. Di fatto, sono davvero a pezzi in questi giorni: un periodo di alleggerimento, che precede inoltre le ferie invernali (non vedo l'ora!) non può farmi che bene.

Dall'altra parte però, questo significa anche che i miei blog, tornati dalla pausa estiva, dovranno ricominciare a galoppare, e avrò perciò da realizzare molti più contenuti per riempirli. Questo si traduce, di fatto, in una diminuzione del tempo in cui potrò scrivere "in libertà", per il piacere di farlo invece che per rispettare una scadenza (anche i testi di questi tipo non li scrivo controvoglia ma perché voglio farlo - solo che a volte la cosa si fa faticosa). Ho deciso però di cominciare a investire meno tempo su articoli e recensioni per i miei blog: già da qualche settimana, infatti, ho tagliato il numero di revisioni per ogni contenuto. In fondo se c'è qualche refuso in più non è un problema così grave, mentre il tempo che uso per tutte queste correzioni non torna indietro!

Insomma, da oggi tutto torna alla routine che mi ero lasciato alle spalle quest'estate, con i suoi lati positivi e quelli negativi. E per voi, com'è stato il ritorno alla normalità (se ci siete già tornati)?