martedì 28 giugno 2016

Ritorno al (peggio del) passato

Se non vivete su Marte, avrete sentito sicuramente parlare in questi giorni di Brexit. Come sapete, è un termine che si riferisce all'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, sancita da un referendum che ha avuto luogo lo scorso giovedì, 23 giugno. È un tema abbastanza scottante e spinoso: per questo sono stato in dubbio se parlarne qui o meno, anche se poi ho scelto la prima opzione.

Come sempre, tuttavia, non ho voluto fare un articolo sulle conseguenze politiche, economiche o sociali di questo evento epocale. Non sono competente in queste materie, e anche se lo fossi dubito che riuscirei ad aggiungere qualcosa al discorso generale, vista la miriade di articoli già uscita negli scorsi giorni. Ho sentito però il bisogno di metter giù una riflessione personale, sull'onda di una certa inquietudine. In effetti, è questo il sentimento che provo pensando alla Brexit e ad altri fatti analoghi che succedono nel mondo.

venerdì 24 giugno 2016

Quando il tempo vola via

È un periodo strano per me - e il fatto che continuo a ripeterlo di post in post non è che un'ulteriore prova. Nelle ultime settimane, in particolare, sono incappato in una crescente fatica a portare avanti i miei blog. La voglia di farlo non mi manca, è la stessa di sempre . In questi giorni, però, ho avuto difficoltà a trovare il tempo da dedicare a Hand of Doom, ai blog musicali e agli altri progetti.

In parte ciò è dovuto al fatto che ho avuto tanti impedimenti e tanti impegni. In primis, ho fatto visita all'ospedale molte volte, da quando mi sono operato. Niente di preoccupate, sono visite concordate e di routine, per cambiare la medicazione chirurgica: visto che però l'ospedale è distante, per andare a questi appuntamenti spesso perdo intere mattinate. Non mi aiuta la mia passione - ebbene sì, confesso! - per il calcio: se la sera di solito scrivo, in questo periodo preferisco guardarmi una partita degli Europei e rilassarmi, che mettermi al computer e lavorare. È una scelta comprensibile, credo.

martedì 21 giugno 2016

Calvino, la scuola e il fantasy

Qualche settimana fa, mi è capitato di leggere I nostri antenati  di Italo Calvino, una raccolta di tre racconti lunghi: Il visconte dimezzato, Il barone rampante e Il cavaliere inesistente. Si tratta di storie molto famose: si studiano alle superiori, e in generale sono tra i racconti più noti della produzione di Calvino, anche tra il grande pubblico (che spesso però li conosce più solo di nome).

Per quanto mi riguarda, è stata una tra le letture più piacevoli di quest'ultimo periodo. Ho subito pensato di postarne la recensione qui, come faccio spesso per i libri che mi hanno dato qualcosa in più. Man mano che il tempo passava, però, ho cambiato idea: in parte perché non ho avuto molto tempo nelle scorse settimane, quindi la recensione è saltata più volte, lasciando spazio a post già meglio abbozzati. Dall'altro lato, partendo da I nostri antenati si possono sviluppare almeno un paio di riflessioni interessanti, che forse troverebbero meno spazio in una delle mie non-recensioni.

martedì 14 giugno 2016

Un tour de force di scrittura

Avevo in mente ben altro post, per oggi. Purtroppo, però, ancora una volta mi è mancato il tempo per scriverlo. Gli ultimi due giorni sono stati infatti pienissimi: quasi non ho avuto il tempo di respirare. Il motivo? In ogni attimo del mio tempo libero, non ho fatto altro (o quasi) che terminare la prima stesura di un racconto lungo, con cui ho intenzione di partecipare al concorso letterario Macchina Zero.

Inizialmente, avevo intenzione di terminarlo entro la fine di maggio: avrei così avuto l'intero mese di giugno per rivederlo con calma. Purtroppo, però, come vi ho raccontato su queste pagine, maggio è stato un mese deleterio, per me. Tra gli impegni, la malattia e tutto quello che è successo, sono stati pochissimi i momenti in cui ho trovato il tempo e la serenità per mettermi davanti al racconto. Solo dall'inizio di giugno sono riuscito a mettermi d'impegno: fino a qualche giorno fa, però, ero ancora in alto mare.

venerdì 10 giugno 2016

Il primo album non si scorda mai

Qui su Hand of Doom, non ho parlato molto spesso di musica, se non in maniera collaterale. In parte è perché la stragrande maggioranza dei miei ascolti ricade in generi molto di nicchia, che pochi apprezzano, almeno qui in Italia. È così per il metal, il mio genere preferito, che abbraccia il novanta percento di quello che ascolto. Vale lo stesso per l'ambient, un altro genere che amo e che suono anche coi Failor, un gruppo che ho formato un paio di anni fa con un mio amico.

Ci sono delle occasioni, però, in cui proprio non posso fare a meno di scrivere articoli musicali. Quale migliore occasione per farlo se non quando esce proprio il primo album ufficiale dei Failor? Ieri, nove giugno, abbiamo infatti pubblicato Senseless Painful Lives in Tears. Si tratta di uno split album, ossia un album condiviso, in questo caso con Il Vuoto, progetto metal che però, per l'occasione, ha sfoderato un pezzo più in linea con la tranquillità della nostra musica. Non so se a voi, lettori di Hand of Doom, il genere ambient possa piacere o meno. Del resto, questo non è un articolo promozionale, per spingervi a comprare - l'album tra l'altro si ascolta e scarica gratis - né tanto meno una recensione - farla su me stesso sarebbe assurdo . Ho deciso soltanto di parlarvi della mia esperienza sull'album, dei retroscena e delle curiosità: dopotutto, è questo che faccio qui.

martedì 7 giugno 2016

6 attività che aiutano la mia scrittura

Scrivere bene, lo sapete, non è banale. Non è semplicemente mettersi sul foglio bianco e allineare una parola dietro l'altra, c'è molto di più. Per approcciarsi all'attività della scrittura, in primis bisogna essere grandi lettori; poi, c'è da imparare la tecnica, con tutte le regole "da manuale"; infine, si deve fare tantissima esperienza, in modo da trovare uno stile proprio. È un percorso lungo e complesso, ma che bisogna affrontare per forza, se si vuole diventare uno scrittore almeno decente.

C'è però qualcos'altro che si può fare per migliorare la propria scrittura, oltre a questo percorso obbligato? Ovviamente sì. Ci sono tante attività collaterali possibili per migliorare lo stile, il vocabolario, la grammatica, e così via. La più ovvia, e probabilmente necessaria, è proprio la lettura: non solo, come detto, chi si approccia alla scrittura deve essere già un lettore. Anche dopo aver pubblicato un libro, c'è sempre da imparare da quelli altrui, non si può mica smettere di leggere.

venerdì 3 giugno 2016

Non è una blogosfera per giovani

Sabato scorso ho compiuto ventotto anni. Qui sul blog, ho sottolineato l'occasione con la solita ironia, dicendo di essere sinceramente troppo vecchio - peraltro, a volte lo penso davvero. Nei tanti commenti successivi - a proposito, grazie ancora a tutti - un tema è venuto fuori più chiaro degli altri: perché dovrei lamentarmi, quando sono ancora un ragazzino?

Non me l'aspettavo, sinceramente, ma forse era ovvio: relativamente ai colleghi blogger che mi hanno fatto gli auguri, infatti, sono più giovane. Anche in generale, è la stessa situazione. La maggior parte dei gestori di blog che conosco ha più anni di me. Di miei coetanei, invece, ne conosco pochissimi, e di più giovani non se ne vede quasi ombra. Un'anomalia statistica, una casualità? Non sono un esperto, quindi non posso rispondere con certezza. Per quella che è la mia esperienza, tuttavia, io non credo.