mercoledì 7 marzo 2012

Insonnia VI

Ecco qui una nuova poesia, che ho scritto diversi giorni fa, ma solo oggi ho pensato a postare. E' la sesta, ennesima, poesia sull'insonnia, ispirata questa volta anche dalla canzone Bleak degli Opeth, oltre che dalla mia esperienza distruttiva personale. Tuttavia, ho anche cercato di scrivere qualcosa di originale. Ci sarò riuscito? Giudicatelo voi, e aspettate il nuovo racconto capolavoro assoluto (modestamente), che spero di concludere entro la fine del mese.


Insonnia VI

Notte,
Quella che riposo non porta
Ma anzi è fatta di veglia,
In cui i pensieri diventano orrendi
E la noia più turpe riempe le ore

Tempo,
Non sembra passare mai
E ti ritrovi a star male
Senza sonno, senza riposo
Senza scampo dai pensieri

Dolore,
Quello che cominci a provare
Dopo l’ennesima notte
In cui non hai dormito,
Anche nel fare le cose più semplici

Insonnia,
E’ il suo nome, che ti attanaglia
E non ti da alcuna pace;
Così ti ritrovi a maledire
Persino la tua stessa vita

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