venerdì 27 aprile 2012

Fiamme

Facciamo il punto: è un po' che non scrivo su questo blog, e il motivo è presto detto: mi sono concentrato, in questi giorni, praticamente solo sul racconto capolavoro, che però sta diventando lunghissimo, e non è facile scriverlo bene, come vorrei. Lo sto scrivendo ancora, ma da qualche giorno ho cominciato a rivederne uno dei tanti lasciati incompiuti da tempo, per poter postare qualche nuovo contenuto a breve. Ci sono quindi due racconti in arrivo, non temete. Parallelamente, mi sono successe tante cose sul piano privato, che essendo faccende private non intendo divulgare; sull'onda delle emozioni provate di conseguenza, ho scritto una poesia allegorica, e penso che ne scriverò altre. Questo componimento comunque credo sia molto bello (non come quelle schifezze assolute di sonetti che scrivevo fino a poco meno di un anno fa), non è una solita poesia triste, per quanto non sia nemmeno allegra. Spero in ogni caso vi piaccia.

Fiamme

Nel mio cuor, tempo addietro
Ardeva una vivida fiamma,
Fatta di vita, di luce e di amor,
Che brillava per una persona
Sì intensa da sembrar imperitura

Le sue ardenti lingue di fuoco
Erano rosse, arancioni ed oro
E la fiamma era meravigliosa,
Tanto che così bello alcunché
Avevo mai veduto in vita mia

Ma colei per cui essa brillava
Fingeva sol che esistesse
Un altro fuoco, al mio gemello;
In realtà nel suo cuore
Solo freddo gelo albergava

La mia fiamma era forte e vera
Ed io credevo in lei veramente:
Anche quando venni abbandonato
Il fuoco non si spense affatto
Ma continuò a bruciare.

Ed io speravo, e speravo
Che costei venisse da me,
O qual stolto che ero!
Eppur il fuoco bruciava ancor,
Nutrendosi col mio cuore

Ma alla fine, poco tempo fa
Scoprii l’amara e triste verità:
Nessuna fiamma gemella esisteva
C’erano solo bugie, bugie, bugie
E niente fuoco, solo ghiacci eterni.

Fin’ad allora, di tutto avevo fatto
Per tenere vivo quel sacro fuoco,
Fatto di speranza ed amore,
Ma non potevo farcela, da solo:
E la scoperta portò alla rovina

Così quella bella fiamma morì
E un’altra si accese nel mio cor
Fatta di lingue di fuoco verdi,
Sinistro color del veleno:
Era la fiamma del disprezzo

Ed ora, arrabbiato e deluso
Ma pur sereno nella rassegnazion
Cercherò una nuova persona
Che possa accender  nuova fiamma,
Senza però inganni e bugie

E il mio sogno è proprio quello
Di trovarne una così bella
Che la sua fiamma duri quanto
Quell’altra, quella verde
Il cui fuoco di odio mai sparirà

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