venerdì 23 novembre 2012

Omofobia ed educazione

Avrete sicuramente letto la notizia dello studente quindicenne di Roma impiccatosi un paio di giorni fa perché stanco delle innumerevoli prese in giro e dei torti subiti a causa della sua omosessualità. E' una vera vergogna che una persona non possa vivere la propria vita come vuole, che debba essere preso in giro pur non facendo nulla di male (e se pensate che essere omosessuali sia qualcosa di male, in realtà a fare il male siete solo voi). Secondo me, la causa di tutto questo odio è una sola: la mancanza di insegnamento della democrazia occidentale, con tutto il suo bagaglio di tolleranza.

Al giorno d'oggi, accade che i bambini ormai non vengono più puniti né trattati con severità, sono lasciati totalmente allo sbando, senza controlli, senza che qualcuno li indirizzi verso una giusta via, come se potessero crescere senza una guida, da genitori che con superficialità decidono di averli e con altrettanta superficialità si occupano di loro. E' senza severità che nasce l'intolleranza: l'istinto infantile all'omologazione e all'esclusione del non-omologato, se non viene mitigata, cresce e prosegue, fino a stratificarsi quando poi l'individuo cresce. Se poi, come nel caso dell'omofobia, c'è anche gente autorevole che la alimenta (la solita immancabile Chiesa Cattolica e i soliti immancabili politici servi), ecco che la frittata è fatta, l'omofobia dilaga in lungo e in largo, e così un omosessuale, specie se molto giovane, non può vivere bene in Italia.

La soluzione a questa situazione dovrebbe essere il ritorno ad un'educazione fatta di principi forti, sia a scuola che da parte dei genitori. E' l'unica vera soluzione in questo caso, altre non avrebbero gli stessi effetti: per esempio, la legge contro l'omofobia da più parti chiesta, per quanto se ne abbia bisogno in un paese così moralmente decadente come il nostro, non è in ogni caso giusta, come le quote rosa è solo qualcosa che sottolinea la diversità degli omosessuali, quando invece egli dovrebbero essere considerati eguali a tutti gli altri. La battaglia dovrebbe essere quindi per l'educazione civica, ed è una battaglia che tutti dobbiamo combattere, non solo gli omosessuali: ognuno di noi può infatti discriminato per qualsiasi sua caratteristica, e l'unica soluzione contro ciò è dire di no ad ogni discriminazione. O meglio, ad ogni discriminazione tranne una: è davvero arrivato il momento di essere intolleranti contro gli intolleranti, di isolarli, e di smettere di essere buonisti: tolleranza non vuol dire infatti tollerare tutto, bensì difendere i diritti di libertà di vivere di ognuno, che l'intolleranza appunto nega.

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