martedì 30 maggio 2017

Viva il romanzo di genere!

Ve ne sarete accorti anche voi: il mondo culturale italiano è pieno di contraddizioni e di assurdità in molti dei suoi campi. Ovviamente, la letteratura non fa eccezione: basta conoscerlo un po' perché vengano alla luce un mucchio di paradossi. Per esempio, perché la narrativa mainstream è considerata a un livello superiore a quella di genere, nonostante quest'ultima abbia prodotto moltissimi dei capolavori della nostra letteratura?

Senza andare a scomodare Dante (checché se ne dica, la Divina Commedia resta un poema fantasy, con accenni horror nell'Inferno), negli ultimi cinque secoli si possono citare decine di esempi. L'Orlando Furioso è un fantasy, I Promessi Sposi sono un romanzo storico, "gli antenati" di Calvino sono anch'essi fantasy, fino ad arrivare al Nome della Rosa, che per quanto i puristi possano lamentarsi resta un mix di giallo e storico.

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Nonostante questo, il romanzo di genere da noi è di solito valutato di serie B, se non addirittura "robetta", in contrapposizione alla vera letteratura, quella mainstream. Ma questa è un'idea del tutto sbagliata: se si va ad analizzare, ogni genere, anche dei più bistrattati, ha molto da dire e da dare.

Per quanto riguarda la fantascienza, ne ho parlato già qualche settimana fa. Avevo elencato ben quattro motivi per affrontare questo genere, ma di sicuro se ne possono trovare molti altri. E lo stesso si può fare per ogni genere letterario. Giusto per farla breve:
  • Con il fantasy si può vivere la magia ed esplorare nuovi mondi creati, come indica il nome stesso, dalla fantasia di uno scrittore. Il che può essere una splendida esperienza.
  • Il romanzo storico può far viaggiare indietro nel tempo e far scoprire la società e gli eventi di un periodo ormai passato, ma anche portare a riflettere sull'epoca attuale.
  • Il giallo può costringere il lettore a mettere alla prova la propria intelligenza, oltre ad avvolgerlo in un mistero.
  • L'horror e il thriller possono far scoprire che in certi casi anche la paura, la tensione e l'angoscia possono regalare emozioni positive oppure insegnare qualcosa.
  • Il rosa sarà anche considerato sinonimo di romanzo dozzinale, e forse è così nel novanta percento dei casi. Ma ci saranno pure dei bei libri nel genere che possano insegnare qualcosa sull'amore, no?
  • E infine anche il mainstream ha molto da dare: se non altro mostra che anche una storia di tutti i giorni, se scritta con intelligenza, può essere fantastica.
Riguardo a quest'ultimo punto, magari può sembrare che io voglia ribaltare il paradigma, e dire che la letteratura di genere è migliore. Non è così. È vero che io di mainstream ne leggo poco, e tendo a preferire altro, ma si tratta solo di una questione di gusti. Oggettivamente, penso che non esistano generi migliori o peggiori, sono tutti sullo stesso piano.

Credo anzi che la divisione tra letteratura di "serie A" e "serie B" non si debba applicare genere per genere. La vera distinzione dovrebbe essere solo quella tra libri belli e libri brutti. Ne esistono di entrambe le categorie ovunque, e non si dovrebbe mai fare il grave errore di giudicarne uno guardando solo all'etichetta che gli viene appiccicata. La fantascienza e il fantasy dozzinale esistono? Certo, nessuno lo mette in dubbio, ma non per questo ogni libro di questi generi lo è. Altrimenti si potrebbe anche giudicare tale il mainstream partendo solo dai romanzi di Fabio Volo. 

In generale, credo che i pregiudizi sui generi e lo snobismo di certi lettori non solo lascino il tempo che trovano, ma siano anche dannosi. E sono convinto che senza distinzioni troppo nette, quelle che a volte sfociano persino nell'equivalente virtuale delle guerre tra bande, si leggerebbe di più. Il che ovviamente sarebbe bene per tutti, che siano lettori, scrittori, case editrici.

Utopia? Forse. Ma so che io non riuscirei a fossilizzarmi su un genere nemmeno volendo. Anche se è vero che preferisco fantascienza, fantasy e thriller, leggo quasi di tutto. E sinceramente non capisco perché un'altra persona dovrebbe amare solo un genere e snobbare tutti gli altri. Specie se lo fa secondo l'idea che il mainstream è l'unico genere degno, pregiudizio che come ho detto è totalmente sbagliato.

La domanda: ti piace la narrativa di genere?

6 commenti:

  1. Sono d'accordo, alla fin fine fare le distinzioni non ha gran senso se non tra romanzi belli e brutti.
    Ogni tanto leggo gialli, diversi di essi sono deludenti ma qualcuno bello c'è.
    Se uno scrive male, scriverà male qualsiasi genere. Se uno scrive bene ha qualche carta in più per fare bene anche in diversi generi.

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    1. Io invece al momento sto cominciando a leggerne qualcuno di più, mentre una volta ero molto più refrattario. Sì, alcuni sono deludenti, ma questo mi è capitato in qualsiasi genere, quindi non sarà un brutto a farmi smettere di leggerli :) .

      Per il resto, concordo col tuo commento ^_^ .

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  2. Io penso che ormai non esistano più i generi! :-D
    O meglio: non esiste più una distinzione netta tra romanzo mainstream e romanzo di genere, perché molti prodotti sono ibridi. I gialli della Lackberg, per dire, stanno virando in modo sempre più netto verso il mainstream. E Camilleri non può forse essere considerato ormai un classico? :)

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    1. Ma poi saranno mai esistiti i generi? Oppure sono solo costruzioni artificiali che servono solo per classificare la letteratura, che però è più complessa? Mi sembra un po' lo stesso discorso della scienza: non potrà mai arrivare a rappresentare al cento percento la complessità del mondo, si limita solo a creare modelli semplificativi, utili in certi casi :) .

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    2. Sono d'accordo. Inoltre noto molte forzature, nei negozi online e nelle librerie, come se la catalogazione fosse un presupposto imprescindibile per la vendita del libro.

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    3. Sì, è vero, anche io ho trovato forzature ogni tanto. In generale, trovo che la classificazione sia utile per certi versi - ammetto che di solito quando vado in libreria mi fiondo nella zona fantascienza/fantasy - ma credo che sarebbe meglio evitare di renderle troppo nette o di fossilizzarcisi troppo al di sopra :) .
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