martedì 31 ottobre 2017

Facebook: lo specchio dell'ingiustizia

Giusto nel post di due venerdì fa, parlavo tra le varie cose di come quello in cui viviamo sia in sostanza un mondo ingiusto. La disuguaglianza sempre più alta tra ricchi e poveri e la schiavitù del lavoro, sempre più accentuata - gli esempi che citavo in quell'articolo - sono solo due dei motivi all'origine di una situazione così desolante, che peggiora di anno in anno.

E internet? Anche questo strumento rispecchia a pieno il mondo e le sue ingiustizie. Può sembrare un ambiente libero, dove potersi esprimere e fare ciò che si vuole, al contrario della "realtà offline". Ma di recente anche internet ha cominciato a presentare le stesse disuguaglianze: colpa del dominio ormai totale di certi social network. E il caso di Facebook è esemplare.

Fonte dell'immagine: Baraonda News
Avevo già parlato qualche tempo fa della mia esperienza poco positiva con le inserzioni del social network blu. Esperienza che continua ancora, forse anche peggio: nonostante la fatica che ho fatto in questi mesi per imparare al meglio a usare gli strumenti di promozione, Facebook continua a sabotare le mie inserzioni, facendomi spendere soldi senza darmi nulla in cambio - nemmeno l'inutile visibilità.

Altri problemi di questo social network poi sono noti più o meno a tutti. Per esempio, saprai di certo che la censura si abbatte inflessibile su chi osa postare anche mezzo capezzolo di una donna in una foto, ma non su chi per esempio fa propaganda fascista, razzista oppure omofoba. E non parliamo poi della raccolta dei dati di noi utenti a fini pubblicitari: molti non ci pensano, ma è proprio vendendo le informazioni sulla nostra vita alle aziende che Facebook guadagna (tra l'altro, è per questo che evito di postarci fatti personali e mi limito a ciò che vorrei vedano tutti).

Già questi fatti la dicono lunga su come questo social network riassuma in sé il peggio che esista al mondo. Trovo il moralismo a intermittenza misto a incoerenza sbagliato a prescindere, ma magari è un mio sentire personale. Tuttavia, non vale lo stesso per la filosofia di chi considera gli esseri umani non come propri pari, ma come vacche da mungere: questo è oggettivamente sbagliato. Se non altro perché è alla base delle varie crisi economiche e di ogni forma di sfruttamento.

Ciò che trovo più grave è però altro: l'atteggiamento che da qualche tempo sembra quasi puntare al mantenimento delle disuguaglianze all'interno del social network. Di cosa parlo? Forse se gestisci una pagina su Facebook lo saprai: i tuoi post non vengono visualizzati da tutti quelli che hanno messo il like, ma solo a una piccola minoranza. Giusto per fare un esempio, la fanpage della mia webzine sull'heavy metal ha quasi settecentocinquanta like, ma i suoi post vengono visualizzati in media cento-centocinquanta volte - quando va bene, se va male anche soltanto dieci-venti.

Già questo è ingiusto: se una persona mi ha messo il like alla pagina, dovrebbe essere interessata a leggere i miei post, quindi non mostrarglieli danneggia sia me che lei. Lo stesso vale anche di più per il fatto che nemmeno mi arrivano più le notifiche dei post dalle pagine a cui le ho richieste esplicitamente - ultimamente succede anche questo. Ma a mio avviso il problema peggiore di Facebook è che vengono visualizzati di più i post che ricevono più like, commenti, condivisioni. Il che può sembrare giusto, ma in realtà accentua in maniera enorme le disuguaglianze.

Come, ti chiedi? Semplice: chi negli anni passati ha costruito un ampio pubblico prenderà tanti like per ogni contenuto. Per lui sarà facile farsi visualizzare da chiunque, e quindi aumentare ancora il proprio bacino di fan. Per chi invece non ha raggiunto questo traguardo, riuscire a farsi vedere è impossibile - anche pagando, come ho già detto. Ed è così che le pagine popolose lo diventano sempre di più, mentre quelle solitarie stagnano, per quanto ci si possa lavorare. Un po' come nel mondo vero, dove i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri possono al massimo ottenere di non peggiorare la propria situazione.

Questa insomma, è una vera e propria ingiustizia. E lo è ancor di più in un mondo come il nostro, che soffre di una piaga deleteria come l'indifferenza. Io non mi stancherò mai di sottolineare che l'indifferenza uccide, e ogni tanto - anche se so che non ti piace - mi lamento di quanto subirne gli effetti mi faccia soffrire. Sapere che magari non è così, che c'è gente che vorrebbe fruire di ciò che faccio ma non riesce per colpa di qualche algoritmo di Facebook trovo che sia davvero pessimo.

Ma la cosa più triste - ancor di più delle tante di cui ho parlato - sai qual è? Che non c'è nulla che si possa fare per cambiare la situazione e rendere Facebook più umano. Andare via sbattendo una metaforica porta è solo controproducente: al social network non cambia nulla, coi suoi miliardi di utenti; in compenso però tu perderesti anche quella pochissima visibilità che ti viene garantita.

La soluzione migliore sarebbe un abbandono di massa, ma non succederà mai, e sai perché? Perché alla stragrande maggioranza di chi frequenta Facebook queste ingiustizie nemmeno le vede. Da un certo punto di vista è anche comprensibile: quasi tutti lo usano come svago - me compreso. Ma io sono convinto che da uno strumento di uso così comune, tutti noi dovremmo pretendere il meglio. E rifiutare la disumanità verso cui il social network blu continua a dirigersi, passo a passo.

La domanda: cosa ne pensi di Facebook e delle sue dinamiche? Le trovi anche tu così ingiuste?

6 commenti:

  1. Quel che dici è vero, ma i parametri cambiano sempre, quindi magari correggeranno il tiro, prima o poi.


    Moz-

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    1. Può darsi che lo facciano, ma io non sono molto fiducioso, anche perché fin'ora i parametri sono cambiati sempre in peggio. Purtroppo a Facebook di questioni come giustizia e meritocrazia importa poco: più che altro l'interesse principale è di tenere al suo interno l'utente-medio, a cui queste questioni non interessano. Quindi non penso che correggeranno il tiro :) .

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  2. Cosa ne penso? Beh, mi sono cancellato permanentemente da FB e non ne sento la mancanza. Dovrebbe dire qualcosa sulla mia opinione, no?
    A parte la visibilità - anche necessaria - nel caso si tratti di promuovere un'attività commerciale o simili, mi pare che FB sia tutto sommato il ricettacolo delle pare mentali dell'umanità repressa e depressa.
    E per quanto sia solo una goccia in meno nell'oceano...la mia non l'avranno (tanto nel mio profilo non avevo aggiornato niente!).

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    1. Hai fatto benissimo a fare tutto questo. Forse lo farei anche io, se non fosse per le fanpage dei gruppi musicali, della mia azienda, dei miei blog che devo gestire. Ne farei anche a meno, ma purtroppo al giorno d'oggi un blog, un gruppo, un'azienda che non sono su Facebook è come se non esistessero :/ .

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  3. FB campa anche di questo, purtroppo.
    Leggevo qualche giorno fa che ci sarà una nuova modifica ch ecoinvolgerà proprio le pagine e la loro visualizzazione nelle home degli utenti. In parole molto povere il cambiamento porterà un paio di modifiche sostanziali:
    - nelle home verranno visualizzati solo gli aggiornamenti dei profili amici
    - tutti gli aggiornamenti relativi alle pagine avranno il loro senso di esistere nella "pagina" apposita (che già si trova nell'elenco sulla destra
    (se ritrovo l'articolo, in inglese, te lo linko volentieri)
    Il tutto condito, come sempre, dagli ignoti algoritmi per cui l'ingiustizia da te citata la fa da padrona: precedenza a pagine con più like e via dicendo.
    Quello che so per certo è che ci sono piccoli trucchi da mettere in pratica per essere seguiti e avere più visualizzazioni da chi segue le nostre pagine, e tutti all'insegna della partecipazione. Quindi non solo si dovrebbe puntare alla pubblicazione di contenuti grafici, video, ecc. all'interno di FB stesso (per intenderci non linkare roba che proviene da fuori la piattaforma), ma cercare quanto più possibile di instaurare e far proliferare le interazioni su detti contenuti. Quest'ultima cosa andrebbe a favorire tutti quelli che "vivono" FB e non lo utilizzano come contropartita, ad esempio, per un blog.
    La mia pagina da "blogger" è al di sotto dei 50 like e non è molto attiva (mea culpa in primis), non me ne faccio un cruccio, specialmente al solo pensiero di dover elaborare strategie per farla decollare (sì, vabbè :P). Preferisco avere più commenti sul blog che non su FB a dire il vero, ma dipende tutto da come ci si comporta con il proprio seguito, oltre che dagli argomenti.
    Ci si adatta come si può, come sempre ;)

    PS: se le tue pagine non sono commerciali, ma anche se lo sono :D non regalare soldi a FB, come hai visto è abbastanza inutile ;)

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    1. Non so che pensare di questo cambio, sinceramente. Può essere che significherà un calo ulteriore delle visualizzazioni delle pagine, ma può essere anche che chi andrà nella nuova sezione sarà più interessato, e forse aumenterà la percentuale di contatti. In ogni caso, chi vivrà vedrà, per ora non si può sapere :) .

      Comunque io conosco molti di quei trucchi di cui parli, e li metto anche in pratica. Purtroppo però c'è anche da dire che non conta solo quello che fai con la tua pagina, conta anche - e soprattutto - il contenuto. Quindi se posti immagini stupide e divertenti, hai buone possibilità di farti un pubblico ampio anche senza usare grandi trucchi. Se invece cerchi una comunicazione più seria e intelligente, è molto più difficile. Triste ma è così, e la colpa non è certo di Facebook, ma dell'utenza :/ .

      Comunque io sono costretto a spendere soldi per la pagina Facebook della mia gelateria. Purtroppo oggi se non ti mostri sui social col tuo negozio è come se non esistessi :) .

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